Il Torrino

Nell’angolo sud-ovest delle mura di Scarperia, sorge la Villa “Il Torrino”, ricostruita su un’ antica torre delle mura urbane e restaurata con interventi “in stile” negli anni 1930-40. Caratteristica della villa, oggi di proprietà privata, è il suggestivo parco, ricavato dalla scarpata delle mura, abbellito da alberi secolari e percorso da vialetti e labirinti di siepe, con antichi orci, conche enumerose sculture.

Vi è anche uno splendido giardino all’italiana ed una vasca con ninfee circondata da un sedile circolare in pietra. Alcune ceramiche della Scuola del Chini, in stile Liberty, contribuiscono a rendere ancora più suggestivo tutto l’insieme.

L’intero complesso è visitabile ogni anno, su prenotazione soltanto durante le manifestazioni del Diotto nella prima decade di settembre.

Le Mura

La cinta muraria coronata da merli e intervallata da torri quadrangolari, fu eretta alla fondazione di Scarperia e rafforzata successivamente, nel 1370, in pietra e laterizio. Le mura, nel suo assetto definitivo, assunsero un andamento rettangolare, ed ebbero quattro porte di cui le due principali (Porta Bolognese e Porta Fiorentina) si aprivano in corrispondenza del tracciato viario del Passo del Giogo, aperto nel 1362.

Il Palazzo costituiva una sorta di cittadella innestata sul perimetro delle mura, le quali si presentavano con un camminamento continuo su beccatelli, in modo da assicurare la possibilità di raggiungere in breve tempo tutti i luoghi di difesa. Con il XIX secolo assistiamo a varie trasformazioni nell’immagine e nell’edilizia del paese, furono abbattute mura e porte cosicché il centro perdesse il suo carattere di avamposto militare, ma ancora oggi è possibile ammirare scorci di cinta muraria che racchiudono il centro storico e tutta la sua storia.

Oratorio della Madonna in piazza

L’edificio di modeste dimensioni risalente al 1320 circa, si trova su un lato di Piazza dei Vicari, cuore del centro storico del paese. Dal 1415 nell’Oratorio si compiva la solenne cerimonia nella quale i Vicari prendevano possesso del loro ufficio e ricevevano il giuramento di obbedienza dei podestà del Vicariato.

L’edificio mostra una facciata rinascimentale a due ordini con al centro un’ampia finestra che lascia intravedere un tempietto tardogotico eretto intorno al 1490 al cui interno è ospitata una tavola raffigurante una Madonna col bambino detta “La Madonna di Piazza” attribuita a Jacopo Del Casentino.

Oratorio della Madonna dei terremoti

Fuori dalle mura del paese, presso la scomparsa Porta Fiorentina, esisteva fin dal 1320, lo “Spedale” S. Maria, un ospizio per pellegrini situato a Scarperia lungo la strada per Bologna. Questo edificio aveva dipinta sulla porta un’Annunziata e sul muro un’immagine della Madonna col Bambino, la quale suscitò grande devozione nel popolo mugellano in occasione del rovinoso terremoto del 1542.

Infatti una pia tradizione vuole che la Madonna, poi detta “dei Terremoti”, deponesse sulle ginocchia il Bambino per giungere le mani ed implorare al cielo la cessazione del sisma. Fu così che il tabernacolo divenne meta di solenni processioni annuali. All’interno vi è un tabernacolo che ospita una Madonna col Bambino, opera del 1448 attribuita a Filippo Lippi.

Oratorio della Madonna del vivaio

Un tempo sotto le mura del Palazzo dei Vicari, in prossimità della Porta S.Agata, si trovava un tabernacolo che conteneva un affresco raffigurante la Madonna col Bambino seduta ai piedi delle mura del paese, detta dagli scarperiesi “del Vivaio” perché le scorrevano accanto due fonti che si radunavano in un piccolo laghetto.
Dal 1724 al 1741, per volere di Giangastone dei Medici, venne eretto il grande oratorio per custodire la sacra opera di scuola fiorentina risalente alla metà del XV secolo.

La costruzione, a pianta centrale e sormontata da una cupola, fu realizzata su progetto dell’architetto Alessandro Galilei divenendo, in seguito, un riferimento importante nella vita religiosa degli scarperiesi. Attualmente l’oratorio è in restauro.

Pieve di Fagna

La chiesa, ricordata nei documenti fin dal 1018, fu collegiata ed essendo posta nei pressi del palazzo ubaldino di S. Croce mantiene più di ogni altro luogo i ricordi di quella famiglia ed in particolare del Cardinale Ottaviano che alla sua morte, avvenuta nel 1275, fu sepolto a Fagna. Ceduta dal Vescovo fiorentino agli Ubaldini la pieve passò per donazione alla famiglia Macchiavelli che ne tenne a lungo il patronato, lo stesso Niccolò in una lettera del 1497 ne rivendicava i diritti.

S. Maria presenta oggi una facciata settecentesca ed un aspetto “tardo barocco” sebbene la sua struttura originaria sia una delle più antiche del Mugello.
A testimonianza dell’assetto originario restano comunque due significative opere: il pergamo della metà del XII secolo e il fonte battesimale della seconda metà del XII secolo.

Propositura dei Santi Jacopo e Filippo

L’edificio situato nella Piazza dei Vicari di fronte al Palazzo fu fondato dagli Agostiniani tra il 1325 e il 1326 assumendo il ruolo di Propositura soltanto nel 1808.
La chiesa formata da un’unica grande navata e arricchita da altari sei-settecenteschi presenta, sulle pareti interne, frammenti di affresco raffigurante “La Maddalena” e parte di una “Crocifissione”. L’interno è inoltre ornato con grandi tele, veri esempi di pittura cinque – seicentesca fiorentina, come il “S. Tommaso di Villanova, elemosiniere dell’ordine domenicano”, la “Crocifissione con Santi” e la “Natività della Vergine” che mostra in primo piano i SS. Jacopo e Filippo, databili intorno al XV secolo. Il coro ospita un Crocifisso ligneo attribuito a Jacopo Sansovino, mentre nelle due cappelle absidali laterali troviamo un pregevole ciborio marmoreo attribuito a Domenico Rosselli ed un Tondo raffigurante la ”Madonna col Bambino” di Benedetto da Maiano.

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