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“L’araldo della Terza Parte” – presentazione libro di Sabrina Ceni

Domenica 6 novembre 2022

Ore 16:30 Salone dei tendaggi, Palazzo dei Vicari di Scarperia

Sarà presente l’autrice Sabrina Ceni; Introduzione e letture a cura di Ilaria Danti.

 

1244. Arpaïs ha solo tredici anni quando fugge dalle fiamme di Montségur. Con sé porta un antico manoscritto: l’Interrogatio Iohannis, memoria e speranza del suo popolo. Sulle rotte dei pellegrini e dei mercatanti, un lungo viaggio ha inizio; dall’Occitania fino a Fiorenza, dove tra i gigli bianchi si annidano covi di vipere e infuria il morbo dell’eresia. Arpaïs imparerà a vivere tra quelle mura, imparerà a temerle e ad amarle, come imparerà a temere e ad amare gli abitanti di quella città che ha il nome di un fiore, ma che dai suoi stimi secerne odio e rancore. Mentre le lotte tra guelfi e ghibellini imperversano e il papato complotta per annientare l’Anticristo, il canto del lupo si leva sopra il clangore delle spade, affinché la mano di una bambina possa incidere la verità sulle pagine del tempo.

1321. A Villerouge-Termenès, dal rogo dell’ultimo cataro, si leva una profezia: “Tra settecento anni, questo lauro rifiorirà”.

1939. Presso la Biblioteca di Firenze il padre domenicano Antoine Dondaine riesce a decifrare un’iscrizione crittografata su un codice pergamenaceo e scopre che si tratta di un testo cataro rimasto celato per secoli.

2021. Il conto alla rovescia ha inizio.

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“L’ARALDO DELLA TERZA PARTE”

Ceni Sabrina

Premio miglior romanzo 21° Anno “Scrittori con Gusto”

Accademia Res Aulica – Bologna

5 febbraio 2022

Intervento presidente consiglio direttivo

Poggi Lodovico

Se la scrittura fosse una grandezza da calcolare attraverso un’equazione, le due variabili in campo sarebbero spazio e tempo, ma non c’è una geometria che riesce ad individuare l’equazione nascosta, la ricetta della scrittura.

La letteratura è mistero che oscilla tra spazio e tempo, è creazione di tante voci che acquistano spessore tridimensionale, è muoversi nel mondo reale immaginario, fantastico che l’autrice ha predisposto per noi lettori.

Con Sabrina Ceni è tornato il grande romanzo storico, pagine di puro godimento.

La storia insegna, ma l’uomo non impara, l’odio ha radici lunghe e spesso inestirpabili.

Titanica maratona quella intrapresa dall’autrice che mostra un’innata predisposizione alla rivisitazione del passato in chiave di brillante realismo magico.

Il suo coerente percorso arriva a noi attraverso un viaggio che inizia nel 1244 sulle di rotte di pellegrini e mercanti, mentre infuria il morbo dell’eresia, mentre le lotte tra guelfi e ghibellini imperversano e il papato complotta per annientare l’Anticristo. Arriviamo al 1321 al rogo dell’ultimo cataro e lì si solleva una profezia… 1939 presso la Biblioteca di Firenze un Padre Domenicano riesce a decifrare un’iscrizione su un’antica pergamena, si tratta di un antico testo celato da secoli. 2021” Tutto sta per iniziare o per finir…”

Una trama che mescola con gusto e abbondanza di dettagli, storia ed invenzione, un’impresa piuttosto notevole.

Un percorso fantastico, coinvolgente, narrativa come piacere, ma anche come ricerca, paradosso, scritto con intensità, coraggio e disinvolta leggerezza che conduce il lettore su quei territori del confronto epocale, tra vecchi manoscritti, sdruciti dal tempo fino ai giorni nostri.

L’intreccio resta sempre ben teso, avvincente in tutte le tre parti del romanzo, non si può tacere sulla lingua così alta e letteraria, così sua e di nessun altro, questo lo rende riconoscibile proprio per la sua forma impegnativa e mirabolante, che non deborda, sostenuta sempre da un fondo di verità storica.

Un romanzo scritto con eleganza, nonostante il corrosivo materiale della vicenda, l’autrice lo fa con capacità, mostrando l’eterna continuità delle tragedie e vicende umane, le cui gesta si perdono nelle brume del tempo.

C’è dunque tanta carne al fuoco in questo libro, in cui ogni pagina ha l’amo già innescato per far voltare la successiva e al termine si finisce con sentire la nostalgia di questi personaggi, una lettura che schiaffeggia ed insieme incanta, sorretta da una grande struttura, un gioco di specchi che compone un quadro, un manoscritto ritrovato che racconta una storia tra passato, presente e futuro.

Qui sta l’aspetto enigmistico più riuscito dell’autrice: quello di mettere insieme momenti diversi e fonderli tra loro.

Episodi che toccano, feriscono, sgomentano e che infine liberano, nei quali vita e morte convivono, essendo la seconda non la negazione ma la continuazione della prima.

Nei secoli ogni popolo ha avuto bisogno di speranze da coltivare, nemici da stigmatizzare, angeli a cui affidarsi e demoni da temere, la differenza spesso consiste soltanto nel nome che gli veniva assegnato.

Un libro che guardando al passato, ci costringe a ripensare all’oggi, sta accadendo in tutto il mondo una profonda paura per il futuro e la disaffezione per i dati storici. Il passato diventa importante quando si vive nella paura del futuro.

Raramente accade di leggere libri come questo, capace di raccontare un’epoca storica e contribuire a creare con il racconto il potere fondativo della letteratura, rendendolo contemporaneo attraverso lo stile e proponendoci una grande avventura. Perdersi, per ritrovarsi dentro luoghi del mondo, smarriti tra persecuzioni, inseguimenti, sangue e verità nascoste.

Sabrina Ceni costituisce un punto di riferimento, la sensazione che questo libro ben scritto e molto documentato sia destinato a fare da modello aprendo nuove strade.

A dare ulteriore sostegno alla struttura sono i personaggi che emergono dagli abissi di epoche differenti, facendoceli vedere, toccare, mettendo ognuno al suo posto senza compatirli, giudicarli, celebrarli, senza redimerli.

La narrativa riguarda tutto ciò che è umano, e noi siamo fatti di polvere, chi vuol scrivere dunque non dovrebbe disdegnare d’impolverarsi. Leggere significa fare esperienze delle vite altrui, sussurri, leggende, dolori sono compresi nel prezzo, anche nostalgia e rassicurazioni fanno parte del non dimenticare.

L’autrice lascia al lettore le domande e si tiene le risposte.

Tutta questa storia farà parte della nostra memoria, anche se tutta la vicenda non fa parte della nostra esperienza. Come se la vita fosse questa, come se la vita non fosse da un’altra parte.

Queste parole per darvi un’idea dell’effetto, che questo araldo misteriosamente straordinario farà su tutti voi.

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